Vale più un bosco o i posti di lavoro?

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Somiglia al dilemma impossibile che Draghi pose agli italiani ad aprile 2022, lasciando allibiti quelli che ancora lo ascoltavano:

“Preferite la pace o il condizionatore d’aria acceso”?

Anche i bambini delle elementari sanno che le patate non si possono confrontare con le cipolle, nel rispetto delle più semplici regole dell’aritmetica!

Analoga è la questione della salvaguardia del Bosco di Arneo, nel Salento che il 29 agosto 2023 la Regione Puglia ha deliberato di sacrificare all’ampliamento smodato del ‘Technical Center’ di Nardò, affidato a Porsche Engineering Group GmbH.

Gli interventisti dei disboscamenti selvaggi anteporranno, alla questione ambientalista di conservazione del patrimonio boschivo, il favore economico e occupazionale offerto dall’impianto gigantesco delle piste automobilistiche che è stato concesso alla multinazionale, previo abbattimento della relativa vegetazione.

Si è dimenticata la Regione Puglia che fu investita nel 2015 su un’importante vertenza, sollevata proprio dai precari della pista di Nardò, i quali incrociarono le braccia per oltre un mese per rivendicare i loro diritti di lavoratori? Allora, di quale contropartita stiamo parlando, a dispetto dell’esistenza di un’intera foresta?

I nostri rappresentanti, sempre meno rappresentativi della sensibilità popolare, si sono chiesti quanto valgono quei 200 ettari di bosco che si vogliono sottrarre alla natura e all’ecosistema di quel territorio, tutelato dalla Direttiva Habitat del 1992?

In un periodo fortemente influenzato dalle problematiche ambientaliste, appare veramente dissennato tanto sfacelo forestale per consentire ai bolidi della casa automobilistica tedesca di immettere nell’atmosfera: monossido di carbonio, particolato (Pm10) e metalli pesanti (oltre a tutti gli altri), in quantità industriali.

Per fare un piacere a chi, poi? Ai soliti ricconi stranieri che stanno sbranando le nostre ricchezze naturali!

Esiste ancora la possibilità di esprimere la propria opinione, inviandola alla mail del Presidente della Regione che, a onor del vero, risponde sempre ai messaggi Whatsapp sul suo recapito telefonico e alla mail della Regione Puglia, facilmente rintracciabile su internet.

Altro modo è quello di infoltire la schiera delle decine di migliaia di firme, già raccolte dalle petizioni online, se si volesse accreditare il bosco nella scelta iniziale, magari salvaguardando pure l’occupazione in ambiti più ecologici.

Ci tacceranno di catastrofismo e di non tenere in grande considerazione i Trattati internazionali che consentono tale sfrenato liberismo?

Forse ci tacceranno, ma non ci taciteranno.

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