Siamo un Paese talmente ospitale che tra un po’ ce ne andremo per “non dare fastidio”

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Questo e altri messaggi simili, diffusi inconsapevolmente da persone perbene, potranno risultare molto pericolosi quando si infiammeranno gli spiriti etnici.

Chi intercetta questi aforismi sibillini sui social, risalga a chi li diffonde e a chi lo fa meno ingenuamente, prima di loro.

Ad un certo momento ci accorgeremo di essere stati strumentalizzati e aizzati alla ‘caccia all’uomo nero’, da parte d’infiltrati del partito del Nuovo Ordine Mondiale che inducono all’odio razziale.

“Noi non siamo razzisti”, lo dicono tutti e forse è pure vero, in fondo.

Ma ci rendiamo conto del potenziale esplosivo di queste scintille di rivolta sparse sui percorsi dell’immigrazione?

Questi profughi sono dei ‘poveri cristi’ che, certo, non rischiano la vita per il gusto di dare fastidio a noi o per il capriccio di esplorare nuovi lidi, visto che in centinaia di migliaia malvolentieri costituiscono quotidianamente ‘pastura per i pesci’!

Noi occidentali abbiamo consentito ai rispettivi governi di quella gente di depredare la terra e le moderne ‘terre rare’ per il nostro capriccio di avere auto elettriche, che inquinano più di quelle con il motore termico.

Io non parteggio per gli immigrati, né per i russi né per gli ucraini.

Sono tutti miei fratelli. Ma i loro governi, compresi i nostri, non li sento tali perché si comportano come nemici del buon senso e delle stesse popolazioni.

Come in tutte le comunità, soprattutto in quelle più esasperate, anche nella loro si è insediato il seme della pazzia e dell’illegalità. Le mafie nigeriane ne sono un esempio.

In questi giorni ci stanno mostrando in TV, con grande enfasi e immagini ripetute, lo strazio del ‘nero pazzo’, dimenticato dai servizi sociali (troppo affaccendati a sottrarre minori alle famiglie italiane indigenti), che ha ucciso una povera signora 61-enne a Rovereto.

Il degrado c’è e lo vediamo non solo in questi comportamenti estremi. Le istituzioni sono colpevoli di non saper dare una risposta alla domanda di sicurezza delle popolazioni residenti. O forse non la vogliono dare per far fare a loro il ‘lavoro sporco’ d’incendiare gli animi?

Allora non sfoghiamo la rabbia, che i telegiornali più faziosi ci stanno infondendo tramite il più becero e falso giornalismo, sulla gente più povera di noi, perché faremmo il gioco del nemico!

Ricordiamoci che l’immigrazione attuale nacque dalle moderne politiche imperialiste coloniali di USA e Francia, che hanno combinato il casino in Africa di cui adesso vediamo le conseguenze più nefaste.

I TG non ci dicono niente in proposito: esistono gli apartheid lì, i campi di concentramento e la tratta degli schiavi. Viene praticato sistematicamente un nutrito e abominevole traffico di organi tra i bambini di quella gente, oltre ad innumerevoli altre nequizie inenarrabili, di cui tutti si stanno foderando colpevolmente gli occhi.

Anche voi emigrereste in quelle condizioni e io, che pure adesso nella mia Italia sto molto meglio di loro, pure non lo sto escludendo.

Lo hanno fatto i nostri nonni per molto meno, emigrando negli USA all’inizio del secolo scorso. Quel paese ci faceva indignare umiliandoli all’atto degli sbarchi in quella ‘nuova terra promessa’.

Gli italiani viaggiavano in transatlantico. Gli africani in barconi della speranza.

Questi neri d’Africa sono usati dalle ONG e dai loro, come dai nostri, governi.

Non consideriamoli nemici, sia per umanità che per intelligenza.

Sarebbe improvvido consentire ai ricchi manovratori globalisti senza il territorio di importare così la guerra civile nei nostri Stati con il territorio.

Ricordiamo quale ‘democrazia’ gli USA pretendevano di esportare in Medio Oriente ai tempi della Guerra del Golfo!

Come so che stanno progettando la guerra civile in Italia e, a partire da qui, in tutta Europa?

Perché mi sono chiesto: Se io fossi determinato a sterminare una nazione, cosa farei in questo periodo storico?

Mi sono risposto: Avvierei una guerra civile facendo ammazzare reciprocamente i bianchi e i neri dopo avervi scaricato fronde di popolazioni, neglette in casa loro.

Un esodo, volutamente incontrollato, ha il potere di ‘allagare’ i nostri territori di gente infiammabile come la benzina.

Di conseguenza, gli Stati europei ‘sarebbero costretti’ a istituire uno “Stato di emergenza” allo scopo di sfruttare le potenzialità antidemocratiche che esso consentirebbe, come la sospensione dei diritti civili, lo stato militare e l’applicazione di leggi marziali giustificate dalla difesa dello Stato nazionale.

Un’autentica pazzia per la gente onesta e proba. Una pacchia per la dittatura.

Ancora, mi sono chiesto: Quale scintilla farei scattare su quella ‘benzina umana’ nel 2023, dopo 3 anni di pandemia?

Semplice, un’altra pandemia, magari chiamata Ebola o qualcosa di simile che faccia considerare la probabilità che sia stata portata dagli immigrati o dai parassiti che loro trasportano addosso quando sbarcano dai barconi fatiscenti.

Perché si sa che sono sporchi e neri come Calimero e che possono portare pulci e zecche nei loro abiti e sulla pelle.

In effetti, appena arrivati devono sottostare a rigidi protocolli sanitari. Li spruzzano come bestie con gli idranti (a telecamere spente) e la loro contaminazione non potrebbe superare quella normalmente presente tra gli autoctoni.

Ma l’idea romanzata del ‘nero lurido che infetta’ viene bene nella narrazione di chi si considera vittima, piuttosto che carnefice, e si serve del protezionismo spontaneo delle persone che intendono proteggere i loro confini.

Ecco pronta la sceneggiatura di un nuovo film distopico proiettato sugli schermi di tutti i TG menzogneri del mainstream.

Ci sarà da scegliere soltanto il comburente di quel ‘combustibile’ etnico, che scateni l’indignazione popolare e inneschi la rivolta conseguente.

Ricordiamocene quando ci assaliranno nei telegiornali con immagini efficaci di sbarchi di migliaia di neri sporchi e inferociti dal maltrattamento subito (ma questo aspetto non lo si dirà).

Oltre a far trasalire gli autoctoni, sguinzaglieranno un controspionaggio di bande di neri che incendieranno la rabbia dei derelitti africani, attualmente sfruttati e lasciati ai margini della società, ingaggiando la mafia nigeriana, come i burattinai transatlantici (non le navi, ma le agenzie) hanno ingaggiato le mafie italiane nella guerriglia terroristica che ha insanguinato la nostra storia recente.

Rimarremo giustamente inorriditi dalla conoscenza dei reati commessi, dall’invasione di interi centri urbani da parte di ‘branchi di neri’ urlanti, violenti e scalmanati, scatenati da una sapiente ‘politica di accoglienza’ ingegnerizzata.

Ma lo sappiamo cosa succede nei nostri CARA? Sono dei lager dove non è facile sopportare tutte le angherie ‘consentite’ al loro interno.

Per ora, l’ordine costituito è programmato per contenerli. Poi, al momento opportuno, per un ‘caso fortuito’ e previo ordine dall’alto, si apriranno le porte dei lager e quella folla di reietti sarà stimolata a rompere gli argini da una forza pubblica volutamente scialba e costretta dalla politica all’impotenza. Stuoli di immigrati strariperanno nei centri urbani facendo ogni sorta di danno.

Allo stesso modo sono accaduti recentemente ‘imprevedibili’ danni idrogeologici nel circondario di Bologna, quando si aprirono artatamente gli argini delle dighe dopo aver consentito agli invasi di riempirsi fino a tracimare.

Ecco come si fomenta la disperazione sociale che sfocia nella rivoluzione e nelle guerre civili.

Perciò mi appello alle persone intelligenti: “Chiudetevi in casa quando succederà e non rispondete alle provocazioni di frotte di neri, indotti dalle vessazioni subite alla rivalsa indiscriminata e criminale.

Evitiamo la reazione a catena progettata da chi sta irreggimentando le democrazie occidentali con le ideologie belliche e sta militarizzando gli ospedali, luoghi di pregresse cure e di attuali sospetti.

CARLO ZEULI


(foto: Repubblica.it)

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