Stamattina assieme ad un amico, a colazione, abbiamo ascoltato le ultime proposte di Biden per il prossimo G7; due punti hanno attirato la nostra attenzione: il primo è l’idea di introdurre il divieto di importazione di oro dalla Russia e il secondo è la imposizione di un tetto massimo al prezzo del petrolio e del gas. Non senza una rilevante incredulità del mio amico abbiamo cercato di capire: mai nessuno aveva fermato o solo condizionato il prezzo dell’oro: dai tempi di Giulio Cesare fino a Hitler mai nessuno aveva ardito una cosa del genere…lo stesso Attila pur ammaliato dalle parole di Leone I Magno fu persuaso a desistere dai suoi delittuosi progetti da una significativa quantità di oro.
Ma come mai Biden ha ipotizzato una cosa del genere? È o no farina del suo sacco?
Probabilmente qualcuno dei suoi consiglieri economici un po’ più sagace della media gli avrà detto che se il rublo rimane collegato anche indirettamente a oro e petrolio potrebbero essere guai grossi per noi alle prese con inflazione e risalita dei tassi..quindi fermando la esportazione di oro, il prezzo di quest’ultimo all’interno della Russia potrebbe scendere fermando la forza del rublo. In questo senso è una mossa bellicista e non economica.
Purtroppo per loro è veramente una foglia di fico: non è credibile che Cina e India o privati finanzieri, grandi acquirenti di oro, stiano a guardare senza profittare! quindi come accaduto dai Faraoni a Napoleone, da Hitler e Stalin ad oggi nessuno potrà mettere mani a questo punto nodale della economia di tutti i tempi.
Mettere poi un tetto al prezzo del petrolio e del gas imponendone un massimo è veramente cosa risibile: qualora lo si indicasse basterà un piccolo aumento di richiesta che tutti ne chiederanno quantità faraoniche puntando sulla domanda infinita che ne sarà collegata..e quindi si dovrà imporre anche una quantità massima acquistabile…follie! E come mai la Tatcher e tutti i capi di stato del passato non ci hanno pensato prima? E lui stesso, Presidente degli USA, che stava facendo alcuni mesi fa? Non poteva ricordarsene allora? ma gli Stati Uniti non asserivano di essere i portabandiera della libertà in economia? Non erano la più grande democrazia del Pianeta? Non sono quelli che vogliono difendere la libertà contro vecchi e nuovi comunismi e confessionalismi, identità scomode e antimondialisti?
Dopo scemenze autolesioniste come la dottrina del “Too big to fail” avremo anche il “mondialismo in una sola nazione”?
Per uscire da queste che sembrano a qualcuno delle facezie, la verità è che qui qualcuno si è montato la testa e crede di potere tutto e sempre. Dopo aver condizionato (un eufemismo come molti altri che ho dovuto cercare per questo articolo ndr) le quotazioni di tutte le azioni ed obbligazioni del mondo stampando moneta, gli “esperti” cultori del whatever it takes pensano di potere influenzare tutto. In realtà quella azione di falsificazione delle quotazioni dalla quale non si riesce ancora ad uscirne è stata una evidente dimostrazione di incapacità a fronteggiare la crisi che qualcuno ha chiamato Lehman in maniera differente da quella autoritaria che si è dovuta realizzare. E l’autoritarismo chiama altro autoritarismo come accaduto nel ventennio, fino a caratterizzare interamente la parte politica che lo utilizza.
Ma l’autoritarismo in economia si paga caramente e presto.
CANIO TRIONE