Xylella, Coldiretti: sblocco di 51milioni di euro dal Ministero

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Il ministero delle Politiche agricole ha sbloccato 51,5 milioni di euro che saranno impiegati per le indennità compensative a beneficio delle imprese agricole colpite dalla Xylella fastidiosa nel 2018 e 2019. È quanto afferma Coldiretti Puglia commentando la variazione al bilancio regionale per l’esercizio 2022 per l’iscrizione di risorse con vincolo per danni causati dalla Xylella assegnate dal ministero.

Sono 16,5 i milioni di euro per una annualità e 35 milioni per l’altra, stanziati dal piano per la rigenerazione olivicola pubblicato a marzo 2020. Si tratta di una boccata d’ossigeno – dice Coldiretti Puglia – per le imprese olivicole con la quale viene richiesta al ministero delle Politiche agricole l’estensione della declaratoria di calamità naturale per i danni causati dalla Xylella fastidiosa nel 2021, quali sgravi della contribuzione previdenziale agricola e del settore della trasformazione, sospensione o dilazione delle scadenze fiscali agricole previste per i soggetti agricoli professionali e postergazione di ogni scadenza di mutui e investimenti per 5 anni, interventi indispensabili a garantire un futuro ad imprese olivicole, cooperative, frantoi e vivai salentini.

«Agricoltori senza reddito da ormai 8 anni, milioni di ulivi secchi, frantoi svenduti a pezzi in Grecia, Marocco e Tunisia, 5mila posti di lavoro persi nella filiera dell’olio extravergine di oliva, con un trend che rischia di diventare irreversibile – ricorda Coldiretti Puglia se non si interviene con strumenti adeguati per affrontare dopo anni di tempo perduto inutilmente il disastro colposo nel Salento e rilanciare la più grande fabbrica green italiana».

In provincia di Brindisi c’è da registrare- aggiunge Coldiretti Puglia – la continua avanzata della Xylella fastidiosa, con la presenza sempre più numerosa di oliveti con evidenti disseccamenti caratteristici dell’infezione dovuta al batterio.

«Nella parte sud del territorio provinciale di Brindisi tale fenomeno interessa oramai tutti gli oliveti – conclude l’associazione – con conseguenze anche sulla produzione ed una diminuzione del prodotto che in tali comprensori raggiunge anche il 50% rispetto alle annate precedenti».

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