La proposta di legge per cambiare assetto societario nell’Agenzia per le politiche attive del Lavoro ha diviso la maggioranza di centrosinistra in Consiglio regionale pugliese, con il M5S che si e’ astenuto dal votare gli emendamenti presentati dai gruppi “Popolari con Emiliano” e “Per la Puglia” dopo una intesa con il Pd.
«Ci siamo astenuti sui subemendamenti e sull’emendamento alla proposta di legge con cui si va a modificare la legge istitutiva dell’Arpal nella parte riguardante gli organi di vertice – spiegano i pentastellati – perché ritenevamo indispensabile approfondire meglio alcuni aspetti relativi all’istituzione di presidente e consiglio d’amministrazione per sostituire la figura del direttore generale. Abbiamo appreso, infatti, questa mattina della mediazione tra la giunta, il Pd e i gruppi ‘Popolari con Emiliano’ e ‘Per la Puglia’, che ha portato all’emendamento votato oggi, e visto che per noi prima degli accordi politici viene il bene dei cittadini, abbiamo scelto di non dare un voto a scatola chiusa. Riteniamo indispensabile una discussione con tutta la maggioranza e la Giunta».
Dall’altra parte, i consiglieri del Pd che hanno presentato la legge, Fabiano Amati, Michele Mazzarano e Ruggiero Mennea, sono soddisfatti del risultato: «Quasi ci siamo per la riforma dell’Arpal – commentano – ma che grande fatica contrastare il sostegno al direttore generale, spesso surrettizio, della minoranza». Con la proposta di legge decade dal ruolo di dg Massimo Cassano. «All’asfittico esercizio della politica “contro” qualcuno abbiamo sempre preferito quello della politica “per” qualcosa ed è per questo che non potevamo condividere la bontà della ratio sostanziale della legge sull’Arpal», replica il vicepresidente della I Commissione consiliare, il consigliere regionale di Forza Italia, Vito De Palma.