Balneari, il Tar di Lecce: «occorre una gara pubblica per ampliare l’arenile»

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La modifica sostanziale di una concessione demaniale marittima, che comporti un incremento dell’area in uso al concessionario, impone l’espletamento di una gara pubblica e non può essere ottenuta con una semplice richiesta inoltrata al Comune. A stabilire questo principio di diritto, considerato il dibattito attuale che riguarda proprio il tema delle concessioni demaniali, è stato il Tar di Lecce.

I giudici amministrativi salentini hanno, infatti, respinto il ricorso presentato da un concessionario di Ugento che si era visto rifiutare dal Comune, difeso dall’avvocato Antonio Quinto, la richiesta di ampliamento dell’arenile in concessione da 50 metri a 100 metri. 

Ciò perché il pregio, il valore economico, l’effettiva fruibilità di un’area balneare sono direttamente proporzionali all’ampiezza del suo fronte mare molto più che alla sua profondità verso l’entroterra. In tal caso, si verifica un mutamento sostanziale del titolo concessorio che obbligo l’espletamento di una gara pubblica.

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