Marò Girone: il diritto internazionale va usato con il dialogo

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«Di tutta la vicenda che ho vissuto, se posso trasmettere qualcosa di positivo lo faccio molto volentieri. La speranza è che il diritto internazionale funzioni sempre. Lo dico perché l’ho vissuto sulla mia pelle: il diritto internazionale è importante saperlo utilizzare con il dialogo» per «risolvere tanti problemi».

Lo ha detto fuciliere di Marina, Salvatore Girone a margine dell’incontro “Caso Marò”, affrontato dagli studenti dell’istituto tecnico industriale “Cassandro” di Barletta, nell’ambito del diritto internazionale. Nel luglio dell’anno scorso, il tribunale dell’Aja, chiamato a dirimere la controversia tra Italia e India in relazione all’incidente del 15 febbraio 2012 nell’oceano Indiano nel quale è rimasta coinvolta la nave “Enrica Lexie” battente bandiera italiana e i fucilieri della Marina militare italiana, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ha accolto la tesi sostenuta dall’Italia ovvero che i due marò erano funzionari dello Stato italiano, impegnati nell’esercizio delle loro funzioni e pertanto immuni dalla giustizia straniera. Il fuciliere di Marina ha ribadito di aver accettato l’invito della scuola perché «il tema ha coinvolto me, la nostra vicenda e l’Italia intera».

«Sono stati anni difficili, molto lunghi per tutti i procedimenti giudiziari, con un’escalation molto difficile e incerta», ha proseguito Girone, che, rivolgendosi ai giovani ha detto di voler «dare soprattutto un messaggio di proiezione nello studio, nella scoperta della ricerca perché vale tantissimo il sapere. Scoprite il vostro valore aggiunto perché ci siamo molto abituati al “copia e incolla” che non va bene. Bisogna cercare dentro se stessi il valore aggiunto, la distinzione per andare avanti».

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