«Con l’approvazione di questi primi protocolli la Regione Puglia si porrà progressivamente all’avanguardia nello scenario nazionale grazie anche agli investimenti in risorse umane, tecnologiche e nella completa digitalizzazione del percorso di presa in carico e gestione delle persone coinvolte nei programmi organizzati di screening oncologici nonché mediante una piattaforma di comunicazione multicanale e un numero verde regionale dedicato garantendo, inoltre, il raccordo, per i soggetti per i quali sarà necessaria la presa in carico oncologica e chirurgica, con i Centri della Rete Oncologica Pugliese al fine di assicurare servizi sempre più organizzati ed efficienti».
Così l’assessore regionale alla Salute Rocco Palese ha commentato l’approvazione da parte della Giunta regionale de i primi due Protocolli operativi per la riorganizzazione e il rilancio degli screening oncologici per la prevenzione del tumore della cervice uterina e di quello del colon retto.
«Abbiamo assegnato – ha spiegato l’assessore – obiettivi stringenti ai Direttori Generali delle Aziende Sanitarie Locali affinché prendano atto degli indirizzi contenuti nei Protocolli operativi per organizzare e potenziare attività, servizi, personale e strumenti in modo da assicurare il rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza definiti per i programmi di screening oncologici e garantire l’accesso gratuito alle prestazioni previste dai percorsi di prevenzione oncologica in favore delle persone che aderiscono rispondendo agli inviti ricevuti per la partecipazione allo screening».
A breve, sarà approvato anche il Protocollo operativo per la prevenzione del tumore della mammella e saranno definite le modalità con cui le Aziende Sanitarie Locali potranno avvalersi anche delle prestazioni delle Aziende Ospedaliero-Universitarie e degli Irccs pubblici della Puglia per rafforzare la risposta complessiva del Servizio Sanitario Regionale in modo da portare a regime i livelli di estensione dei programmi e incrementare l’adesione da parte delle persone appartenenti alle categorie target.
«I Protocolli operativi – ha dichiarato il direttore del dipartimento Promozione della salute Vito Montanaro – sono stati predisposti grazie all’apporto dei Responsabili scientifici dei programmi di screening delle Aziende Sanitarie Locali della Puglia i quali, insieme alle Strutture della Regione Puglia e a InnovaPuglia hanno definito le linee di indirizzo organizzative, operative e i requisiti dei Centri di erogazione delle prestazioni di screening al fine di garantire – in coerenza con le Linee Guida nazionali e internazionali e in base alla pratica clinica – qualità, efficienza nonché una risposta organica, omogenea, potenziata alla domanda di prevenzione secondaria della popolazione pugliese. Le attività di screening si avvarranno anche della supervisione dell’Osservatorio Nazionale Screening oncologici con il quale la Regione Puglia ha definito un accordo di collaborazione proprio per rendere più efficace la capacità di risposta e la qualità delle prestazioni, il miglioramento continuo dei percorsi organizzati di screening nella Puglia».
Il Protocollo operativo dello screening della cervice uterina prevede che, a partire dal mese di settembre prossimo, sarà operativo per il primo livello di screening anche il test molecolare per la ricerca del DNA virale di HPV ad alto rischio oncogeno (HPV DNA test) il quale, come da evidenze scientifiche consolidate, consente di eseguire uno screening primario con test clinicamente validati per il DNA di HPV oncogeni con la possibilità, quindi, di individuare efficacemente le lesioni preinvasive provocate dall’infezione da papilloma virus umano (HPV) attraverso un esame citologico su un campione di cellule prelevate dalla cervice uterina consentendo di trattare tempestivamente queste lesioni preinvasive per prevenire l’insorgenza di lesioni invasive.
Pertanto, la Regione Puglia assicurerà, in base alle raccomandazioni e linee guida ministeriali e internazionali, due tipologie di test di screening d’elezione per la diagnosi e la prevenzione dei tumori del collo dell’utero: il Pap test con intervallo triennale per le donne di età compresa fra i 25 e i 30 anni; l’HPV DNA test con intervallo quinquennale per le donne di età compresa fra i 31 e i 64 anni.