«Giunge al termine una vicenda che ci ha visti impegnati in questi anni a ribadire la piena legittimità dell’operato del Comune di Lecce a fronte della illegittimità del sistema delle proroghe automatiche delle concessioni demaniali. Una battaglia di principio condotta non contro i balneari ma per l’affermazione dell’interesse pubblico che sempre guida il nostro operato».
Lo dichiara il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini commentando la decisione del Consiglio di Stato che ha confermato la piena legittimità delle iniziative del Comune di Lecce in materia di concessioni demaniali. Tema del contendere era il ‘no’ dell’Ente alla richiesta di proroga delle concessioni balneari al 2033 a cui aveva affiancato “un interpello” finalizzato alla concessione di una proroga tecnica al 2023, in attesa della riforma del settore e delle gare pubbliche.
I giudici hanno ritenuto che i titolari di stabilimenti balneari non possono beneficiare della proroga della propria concessione ai sensi della legge 145/2018, giudicata dall’Adunanza plenaria contraria al diritto dell’Unione europea e dunque disapplicabile anche dalla pubblica amministrazione. In questa linea il provvedimento di diniego adottato all’epoca dal Comune di Lecce, fondato proprio sulla prevalenza del diritto sovranazionale, è legittimo.
«I titoli concessori devono avere una scadenza perché le spiagge non sono proprietà privata e inamovibile ma un bene che ha un valore importante per la comunità e che deve essere concesso attraverso procedure di evidenza aperte a tutti – aggiunge il primo cittadino – Resta aperto il tema nazionale dell’equilibrio che occorre garantire tra spiaggia pubblica e spiaggia in concessione lungo tutto il litorale. Serve una legge sul demanio marittimo che garantisca la tutela ambientale, la cura e l’accessibilità delle spiagge per tutti, insieme alla valorizzazione delle potenzialità economiche di crescita che essere possono generare».