Coldiretti Puglia definisce “inaccettabile” lo stop alla transumanza che garantisce la salvaguardia in Puglia di 2.700 allevamenti e 191mila pecore a vantaggio della biodiversità.
L’associazione ha inviato una lettera agli assessori regionali all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, e alla Sanità, Rocco Palese, per denunciare la sospensione della movimentazione degli animali. Per il delegato confederale di Foggia, Pietro Piccioni, «le pecore saranno condannate a ogni tipo di stress nella stagione estiva in mancanza della pratica della transumanza con danni causati dal blocco delle mandrie, con i pastori costretti ad affrontare la stagione estiva in loco, con un sicuro abbassamento della produttività e il rischio concreto della perdita di molti animali».
La transumanza, inserita tra i patrimoni dell’umanità Unesco, «certifica il valore della tradizionale migrazione stagionale delle greggi, delle mandrie e dei pastori che, insieme ai loro cani e ai loro cavalli, si spostano dalla pianura alla montagna, percorrendo le vie semi-naturali dei tratturi, con viaggi di giorni e soste in luoghi prestabiliti, noti come stazioni di posta».
Lo stop pesa su un settore «dove sono bassi i prezzi pagati ai pastori, dove la concorrenza sleale dei prodotti stranieri e il consumo di suolo è massiccio», aggiunge Coldiretti Puglia, evidenziando le «ripercussioni sull’economia nazionale ma anche sull’assetto ambientale del territorio».