Olio, Coldiretti Puglia: «Dalla Tunisia 57mila tonnellate senza dazi»

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«Dalla Tunisia arrivano 57mila tonnellate di olio d’oliva senza dazi, a cui vanno applicati gli stessi criteri di trasparenza e tracciabilità a cui devono attenersi gli olivicoltori italiani e pugliesi, per evitare che il mercato sia invaso da prodotto senza carta d’identità».

È quanto chiede Coldiretti Puglia dopo il decreto del presidente della Tunisia secondo cui d’ora in poi gli esportatori tunisini privati, iscritti nella lista degli esportatori d’olio d’oliva, dovranno ottenere un’autorizzazione specifica dalle autorità per esportare olio d’oliva nel quadro del contingente accordato alla Tunisia dall’Unione europea.

«Pretendiamo gli stessi criteri di trasparenza e tracciabilità che contraddistinguono il nostro lavoro», afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti PUGLIA evidenziando che «in uno scenario di crisi anche per i produttori di olio extravergine d’oliva in Puglia, sui quali si abbattono i rincari con un aumento totale del 15% dei costi medi di produzione, è fondamentale l’attività di controllo, prevenzione e repressione di frodi, sofisticazioni e speculazioni a danno dell’Evo di qualità 100% Made in Puglia dall’uliveto alla tavola, prodotto da olivicoltori e frantoiani pugliesi».

Secondo l’associazione agricola «più di una bottiglia di olio extravergine d’oliva su quattro ha provenienza estera (27%) e risulta falsa come dimostrato dall’operazione Verum et oleum condotta dalla guardia di finanza e dall’Icqrf del ministero delle Politiche agricole».

«Serve verificare attentamente l’etichetta – ricorda Coldiretti Puglia- anche se sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è quasi impossibile nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio di oliva».

Il consiglio della Coldiretti è di diffidare dei prezzi troppo bassi, acquistare extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di comperare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica dove è possibile assaggiare l’olio Evo prima di comprarlo e riconoscerne le caratteristiche positive.

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