Leverano: riparte il comparto florovivaistico

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Una comunità e il comparto florovivaistico più grande del Sud Italia si rialzano dopo due anni di pandemia e incontrano il mondo. Succede a Leverano, in provincia di Lecce, “paese dei fiori”, com’è conosciuto il paese dove hanno sede oltre 300 aziende florovivaistiche, la maggior parte delle quali specializzate nell’esportazione all’estero su piazze di rilevanza mondiale quale quella olandese.

La produzione florovivaistica, in provincia di Lecce, equivale al 12,4% della produzione agricola totale. Due anni di chiusure e lockdown a fasi alterne hanno bloccato sia il commercio locale che le esportazioni, costringendo lo scorso anno e quello precedente le aziende a lavorare comunque (a vuoto) per recidere le produzioni, per poi trovarsi cataste di fiori invenduti tanto da decidere di donarli a tutti i cimiteri della provincia e oltre.

«A ciò si aggiungano rincari degli ultimi tempi in termini di luce e riscaldamento, fondamentali per mandare avanti le serre – spiega all’AGI Antonio Paglialunga, presidente dell’associazione “Leverano in Fiore” – che ci hanno messo a dura prova ancora una volta con rischi evidenti anche per il personale impiegato. E’ per questo che ora occorre dare un segnale forte di rinascita e speranza, tutti insieme».

Un segnale che prenderà forma dal 27 al 29 maggio prossimi con Leverano in Fiore, evento davvero corale poiché coinvolge da un lato i produttori, dall’altro gli abitanti del paese e le attività ricettive di somministrazione coinvolte nell’evento, e un grosso numero di esperti fioristi in arrivo da Ucraina, Estonia, Italia, Belgio, Lettonia, Grecia, Inghilterra, Usa, Spagna e Messico (mancherà la Russia, presente nelle passate edizioni pre Covid e pre conflitto) che si sfideranno a singolar tenzone nella creazione di vere e proprie sculture con i fiori che vestiranno vicoli, piazze e monumenti del centro storico del paese concorrendo per la vittoria di Arteflorando, sfida con premi in denaro.   

«Confidiamo nella possibilità di lanciare non solo un messaggio di rinascita dalle macerie pandemiche ma soprattutto un messaggio di pace, i fiori contro le bombe», auspica Sandro Leone, organizzatore dell’evento. Sotto il coordinamento della scuola internazionale Ivan Bergh Floral School, Annamaria Spedicato e Francesco Durante coordineranno fiorai e fioristi, trasformando il chiostro del convento del paese in una fucina d’arte.

E’ lì infatti che prenderanno forma le sculture da installare in paese. «I nostri produttori hanno sofferto il fermo imposto dal Covid 19 – ricorda all’AGI il sindaco di Leverano, Marcello Rolli – per questo l’evento assume connotati di forza e comunità straordinari. Leverano in fiore è l’unione del patrimonio immateriale della nostra terra e di quello storico e culturale. Lo scorso anno grazie a un lavoro di passione, ricerca e tecnica abbiamo recuperato – aggiunge – e portato alla luce uno storico filmato di 35 anni fa, in cui è possibile sentire le voci e vedere i volti dei floricoltori di allora, nonni di quelli attuali, le loro difficoltà, i loro progetti. La floricultura, tra i settori trainanti dell’economia del nostro paese, racconta di emigrazioni e di ritorni con un patrimonio e un bagaglio di esperienze messe a servizio della comunità dai nostri nonni». La fine delle restrizioni consente, per la tre giorni, di organizzare visite guidate, road mapping, esperienze immersive e una serie di piccoli concerti ed esibizioni artistiche e musicali nei vari angoli del centro storico.

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