«Grave stato di sovraffollamento delle sezioni dell’istituto penitenziario di Lecce».
E’ quanto scrive il segretario regionale Osapp (Organizzazione sindacale autonoma della polizia penitenziaria) Puglia, Ruggiero Damato, nella lettera inviata oggi al provveditorato per la Puglia e la Basilicata, al direttore del penitenziario leccese e al garante dei diritti delle persone detenute, con cui si chiede un incontro.
«I detenuti – si legge – sono costretti a convivere in tre nella stanza di pernottamento, in condizione disumane, con un aggravio del carico di lavoro degli operatori e soprattutto della polizia penitenziaria». «La problematica si acuisce nel periodo estivo, quando le temperature raggiungono livelli intollerabili, soprattutto per chi dorme sulla terza branda la cui altezza raggiunge solo una decina di centimetri dal soffitto», prosegue Damato nella lettera.
«I servizi igienici risultano del tutto insufficienti e irrispettosi della dignità», va avanti. «Nonostante questo continuano a essere assegnati detenuti, anche arrestati in altre province della Puglia e pure psichiatrici da assegnare in centri clinici che Lecce non ha», conclude.