Riapre a Lecce, dopo cinque anni di chiusura, l’immobile che ospitava Antiracket Salento Le-Br-Ta, associazione finanziata con oltre 3milioni di fondi del ministero dell’Interno, poi finita al centro di un’inchiesta giudiziaria che portò all’arresto della presidente e di altre persone e a 35 indagati. Una vicenda difficile che parlava di antimafia sociale sconfessata da se stessa, truffa, corruzione, falso e concussione. Oggi quei locali, in via de Simone, 20, all’ingresso della città tornano a vivere e parlare di legalità dal basso.
Si chiama “Al Civico 20” il progetto finanziato dalla Regione Puglia con il bando “Bellezza e legalità – per una Puglia libera dalle mafie” che ospiterà d’ora in avanti le attività su antimafia sociale e legalità dell’associazione Terra del Fuoco – Mediterranea. Tanti ragazzi sono stati impegnati nella cura dell’edificio di cui hanno ritinteggiato alcune pareti interne, oltre a ripulire il giardino esterno.
Al termine del progetto, i ragazzi e le ragazze coinvolti daranno vita ad un “giornale dal basso” con il racconto del proprio territorio e delle esperienze di antimafia sociale che lo attraversano.
«Riaprire dopo cinque anni i cancelli dell’ex sportello anti-racket è un segnale importante, l’edificio riapre all’insegna dei valori dei beni comuni e dell’impegno nell’antimafia sociale. E’ una piccola azione di rigenerazione urbana dove le energie possono trovare una casa anche temporanea per esprimersi, essere incanalate nella cura di un bene pubblico e in tante attività collettive» dice l’assessora alle Politiche urbanistiche e Patrimonio di Lecce, Rita Miglietta.