Un avviso di conclusione delle indagini preliminari, con le ipotesi di reato di tentato omicidio di una bambina appena nata e di occultamento di cadavere, è stato notificato dai carabinieri a una donna per fatti avvenuti a Martano, in provincia di Lecce, il 23 luglio del 2021.
Nella ricostruzione investigativa, coordinata dalla Procura di Lecce, secondo la prima ipotesi di reato la donna avrebbe partorito in casa da sola e avrebbe poi colpito la bambina appena nata con un coltello, infliggendo dei tagli. L’indagata, già arrestata per questa vicenda e posta ai domiciliari, è assistita dall’avvocato Anna Elisa Prete. «Abbiamo ricevuto un avviso di conclusione delle indagini preliminari – dice all’Adnkronos – ma dobbiamo ancora prendere visione degli esiti delle indagini svolte nella loro completezza. Mi recherò in cancelleria per acquisire tutti gli atti. In base ad essi ci confronteremo sulla linea difensiva».
Secondo la Procura di Lecce, l’indagata avrebbe agito con lo scopo di uccidere la bambina appena nata, che è stata colpita al collo. Ancora viva, la neonata è stata trovata dal compagno della donna, convivente. Il fatto era accaduto alle prime ore del giorno. L’uomo prima si è accorto che la compagna era distesa a terra e perdeva sangue per un’emorragia, poi ha trovato la bambina adagiata nel giardino dell’abitazione con segni di ferite.
Nel corso delle indagini è emerso un altro episodio inquietante. Sotto un letto è stato ritrovato il corpicino di un bambino morto, di una precedente gravidanza. Era avvolto in asciugamani e nascosto in un borsone. Nelle indagini non è stato possibile stabilire se il bambino fosse nato vivo oppure già senza vita nel grembo della madre prima del parto. Per questa ragione viene contestato il reato di occultamento di cadavere e non viene contestato l’infanticidio.