La Regione Puglia ha sottoscritto un protocollo d’intesa riguardante il settore lattiero caseario finalizzato all’autoregolamentazione dei rapporti tra allevatori, caseifici e industrie di trasformazione pugliesi per contrastare gli effetti dei crescenti costi delle materie prime e per garantire la tenuta dell’intera filiera.
«Il momento è delicato per tutto il sistema imprenditoriale agricolo pugliese e, in particolare, per quello zootecnico, per il quale, con la struttura assessorile, mi sono impegnato personalmente, insieme a tutti i protagonisti della filiera regionale del latte, nel trovare soluzioni concrete e sostenibili».
Così l’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia, in occasione della conferenza stampa organizzata da Coop Alleanza 3.0 e Legacoop Puglia, questa mattina a Bari, per discutere insieme delle azioni e strategie utili a dare valore e sostegno ai produttori locali di latte. Sono intervenuti il presidente Legacoop Puglia, Carmelo Rollo, e la consigliera di Zona soci Coop Alleanza 3, Annafara Fanelli.
«Serve un’azione sinergica del sistema produttivo e il mondo della grande distribuzione – ha aggiunto l’assessore – Ognuno deve fare la propria parte, rispettando in primis gli accordi presi e un costo standard delle materie prime. È necessario innescare meccanismi virtuosi, attraverso, per esempio, riduzioni di accise e iva, istituzioni di fondi di credito d’imposta e costruzioni di politiche comunitarie adeguate, anche di promozione e valorizzazione. Servono regole certe e l’impegno di ciascun attore della filiera. Faccio mio il motto di Legacoop Puglia, in questo momento storico più che mai: da soli non c’è storia. Possiamo risalire la china ma solo insieme e coesi, dando a tutto il settore lattiero caseario garanzie di sviluppo e forza nel medio lungo periodo».
Per il presidente di Legacoop Puglia, Carmelo Rollo che ha ribadito quanto l’aggregazione sia un «valore aggiunto, ancor più nei momenti di difficoltà, come quello che attraversa il settore agricolo pugliese oggi. Dobbiamo imparare a pensare in termini di filiera, mettendo in comunicazione tutte le categorie che ne fanno parte».