“Amici della Russia” sull’espulsione di 20 diplomatici russi da parte del Governo italiano

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Lo so, forse potremmo sembrare fin troppo presenzialisti, ma, posso assicurarvi che, il nostro continuo comunicare
con la stampa, in questi giorni, è dovuto esclusivamente all’incredibile serie di eventi e colpi di scena, che si stanno
verificando in maniera quasi compulsiva.

Capita così che, dallo “scivolone” di Biden – in merito alle proprie dichiarazioni rilasciate in quel di Varsavia contro
Putin che sembravano aver allentato le tensioni tra l’UE e la Russia – ci sì è ritrovati, pochi giorni dopo, con la
costatazione di un massacro avvenuto a Bucha ed ora con l’espulsione di 30 diplomatici Russi dall’Italia, 40 dalla
Germania e un numero non ben precisato dalla Francia. Il tutto, si badi bene, è avvenuto, stante le dichiarazioni
ufficiali dei Paesi coinvolti, per garantire le rispettive sicurezze nazionali ed europee.
In realtà io credo che il tutto sia avvenuto semplicemente perché, gli Stati Uniti, vero dominus del campo
occidentale, non abbiano nessuna voglia di mandare l’Ucraina a trattative ed anzi, intendano prolungare il più
possibile questa guerra, da un lato, per fiaccare quanto più possibile l’Armata Rossa e, dall’altro, accertarsi che il
processo di affrancamento dell’Europa dagli idrocarburi russi avvenga nelle dovute forme e tempistiche utili
esclusivamente all’economia americana.

In tutto questo la politica nostrana sembra essere stata colpita da pura follia, perché non vi può essere altro
aggettivo per descrivere chi, sia in ambito privato che pubblico, pone in essere dei gesti sotto la spinta, non della
logica, ma, dell’irrazionalità, non del dialogo, ma, dell’unidirezionalità.

Infatti, da che mondo e mondo, i diplomatici servono, a costruire ponti di dialogo e di speranza, non a ledere le
sicurezze altrui.
Se, ad esempio, noi espelliamo 30 diplomatici russi, come in effetti è stato, è logico che Mosca faccia altrettanto per
un mero discorso di risposta proporzionale e simmetrica, dunque in queste condizioni come possiamo pensare di
trovare la pace?

Ma è mai possibile che nessuno nel Governo del nostro Paese si sia reso conto che l’attuale posizione assunta
dall’Italia è totalmente inopportuna non per la tutela degli interessi russi e neanche per quelli ucraini, quanto per il
mantenimento di quelli del popolo italiano?
Ma è proprio così difficile, in questa occasione, essere come la Turchia di Erdogan o lo Stato di Israele di Bennett?

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