Operaio morto folgorato a San Donato di Lecce, i sindacati: «É inaccettabile»

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«Siamo ancora una volta costretti a commentare con il dolore nel cuore la notizia di una morte sul lavoro. Questa volta a perdere la vita è stato un giovane lavoratore impegnato su un campo fotovoltaico. Si esce da casa al mattino per guadagnarsi da vivere e poi non si fa ritorno. Tutto ciò è inaccettabile».

Così Valentina Fragassi, Ada Chirizzi e Salvatore Giannetto, segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Lecce, commentano la morte di Antony Turnone, l’operaio di 29 anni di Martina Franca, rimasto folgorato dopo che il braccio meccanico che stava manovrando per spostare alcuni container ha toccato un cavo dell’alta tensione. Anche il presidente del comitato consultivo provinciale dell’Inail di Lecce, Donato Congedo, esprime «cordoglio» per quanto accaduto.

«Non certo un fatto isolato nel nostro Salento – evidenziano i sindacati – tutt’altro. L’ennesimo anello di una catena maledetta che non si riesce a spezzare. La triste classifica che pone la nostra provincia tra i primi posti per le morti bianche non si deve mai più commentare appellandosi al fato e alla cattiva sorte».

Per Cgil, Cisl e Uil «serve un cambio repentino di cultura, della cultura della prevenzione e della sicurezza. Il sindacato ormai da mesi si è fatto portavoce di una vera e propria task force che abbia come focus la sicurezza». «Il Protocollo sulla sicurezza che a breve sarà firmato in Prefettura, insieme alla conseguente costituzione dell’Osservatorio Provinciale Sicurezza sul Lavoro – sottolineano – rappresentano soltanto i primi passi di un cammino che va assolutamente accelerato».

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