Assobalneari presenta al Consiglio di Stato un progetto finalizzato a confermare la sentenza del Tap per la Puglia

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«Fabrizio Licordari, in nome e per conto di Assobalneari Italia, unitamente ad un gruppo di titolari di concessione demaniale marittima, ha presentato al Consiglio di Stato un intervento finalizzato ad ottenere una decisione che confermi la sentenza emessa dal Tar per la Puglia, con la quale è stata dichiarata la legittimità della proroga del termine di scadenza delle concessioni fino al 31 dicembre 2033 chiedendo di sollevare la questione innanzi alla Corte di giustizia europea».

E’ quanto si legge in una nota. L’obiettivo di Assobalneari «rimane comunque quello di escludere le concessioni demaniali marittime dalla Direttiva Bolkestein e di impedire che le imprese balneari vengano espropriate attraverso la procedura delle aste». «La sentenza del Consiglio di Stato, emessa in data 9 novembre 2021 – precisa Assobalneari – che impone le gare e legittima le aste, distrugge il sistema turistico balneare, demolisce gli interessi nazionali, azzera il valore commerciale delle aziende, blocca tutti gli investimenti e getta nella disperazione e nella incertezza migliaia di famiglie». «La sentenza del Consiglio di Stato – spiega – dove è prevalsa più la ragione politica che quella giuridica, è stata accolta dal governo, con grande soddisfazione, per imporre l’adeguamento della normativa nazionale alla Direttiva Bolkestein. Infatti il governo si è mosso immediatamente, pur in assenza di una decisione definitiva del Consiglio di Stato, per sostenere la necessità di approvare una legge delega, tale da consentire l’emanazione di decreti delegati in assenza di un confronto approfondito e puntuale con il parlamento». «Il governo – avverte – ha dimostrato ancora una volta di non voler difendere il sistema turistico nazionale dagli assalti dei predatori di turno ed ha confermato la sua totale sudditanza ad una Europa che ha trovato, in larga parte del governo, un valido alleato». «Assobalneari – conclude il sindacato – invita tutti i concessionari a non indietreggiare rispetto alla decisione di uscire dalla direttiva Bolkestein e a non farsi irretire da soluzioni suicide sostenute da chi vuole accettare la direttiva comunitaria con la promessa di accompagnare tale accettazione con strumenti che dovrebbero attenuare, falsamente, le conseguenze drammatiche delle aste».

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