«Ogni volta che un bene confiscato alla criminalità organizzata viene restituito alla comunità, la nostra democrazia fa un passo avanti». Lo ha detto oggi il vice ministro alle Infrastrutture e mobilità sostenibili, Teresa Bellanova, a Parabita, nel Salento, intervenendo all’inaugurazione del “Dikedromo”, un a barca confiscata al crimine organizzato e trasformata in un laboratorio dedicato alle attività creative, culturali, artistiche fondate sui concetti della giustizia e della legalità.
«La storia dell’utilizzo dei beni confiscati alla mafia è una storia lunga e per nulla semplice o automatica – ha proseguito Bellanova – e sappiamo bene come molti di questi luoghi rischino spesso di restare inutilizzati, mancando quell’appuntamento fondamentale con la restituzione alle comunità. Per questo mi auguro un buon esito del bando prorogato dall’Agenzia per la coesione al 31 marzo prossimo per progetti di rifunzionalizzazione e valorizzazione di beni confiscati nelle regioni del Mezzogiorno, soprattutto considerato il meccanismo della premialità che punta a stimolare la nascita di centri antiviolenza per donne e bambini, case rifugio, asili nidi o micronidi».
Il progetto del “Dikedromo” è curato dall’associazione di promozione sociale “Salento che pensa”. Il viceministro Bellanova, nell’occasione, ha ricordato che «l’Agenzia nazionale ha già censito decine e decine di beni confiscati, tra cui anche strutture già assegnate agli enti locali ma non ancora utilizzate, da destinare all’accoglienza di chi sta scappando da questo devastante conflitto alle porte dell’Europa e questo conferma come sia possibile trasformare radicalmente funzione e destino di questi luoghi, esattamente come quello di questa barca, usata dalla criminalità organizzata per trasportare migranti. Oggi siamo appunto testimoni di questa mutazione virtuosa, che sancisce una nuova alleanza con l’intera comunità di Parabita e salentina».