Nel periodo storico che stiamo vivendo – segnato da crisi pandemica e crisi economica-che dovrebbe essere caratterizzato dagli investimenti a 360 gradi su welfare, lavoro, formazione, scuola e sanità per colmare in primis i gap territoriali tra Nord e Sud non si può che condannare l’ordine del giorno con cui la Camera dei deputati all’unanimità ha dato il via libera all’aumento delle spese militari fino al 2% del PIL.
La pandemia non ci ha insegnato nulla? Dov’è il cambiamento di rotta se continuiamo sulla vecchia strada di non tagliare ma anzi investire nelle spese militari?
L’uomo e la sua dignità vanno rimessi al centro di ogni progettualità politica, governativa ed etica e non si può rispondere-trascinati dall ‘onda emotiva-alla guerra con la guerra bensi con la pace.
Il dialogo, il dibattito l onestà dipolomatica devono essere gli strumenti per comporre il conflitto e non i soliti interessi economici vestiti con abiti menzogneri.
Antonella Cirese