Il rincaro del carburante e dell’ energia elettrica mette in ginocchio uno dei comparti florovivaistici più importanti d’Italia, quello di Leverano in provincia di Lecce, punta di diamante del Mezzogiorno. Il sindaco del comune salentino scrive a Mario Draghi chiedendo interventi immediati a sostegno delle oltre 300 realtà attive sul territorio, cui si aggiungono altre centinaia di aziende che operano nel settore ortofrutticolo nello stesso comune.
«Le colture protette, orticole e florovivaistiche – scrive il sindaco – rappresentano per la Regione Puglia e per l’Italia intera un’importante testa di ponte per affermare un’immagine di grande qualità della produzione agricola, spesso veicolata a livello nazionale ed internazionale dalle grandi catene commerciali che più puntano sulla specificità territoriale» premette il primo cittadino Marcello Rolli. Davanti alla “tempesta perfetta”, che vede da una parte gli aumenti nei prodotti energetici indispensabili per portare avanti le produzioni di maggior pregio, dall’altra i recenti sviluppi bellici nell’Europa Orientale «anche il costo dei fertilizzanti oramai è schizzato alle stelle, rendendo impossibile la continuazione della produzione, che ad ora prosegue unicamente grazie al coraggio degli imprenditori che continuano a lavorare in perdita».
Le serre hanno bisogno di energia elettrica e carburante per essere riscaldate, in un territorio in cui se ne contano a centinaia. Al premier Draghi così come i ministri dell’Agricoltura e della Transizione ecologica e al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il sindaco di Leverano facendosi portavoce delle istanze di un’intera classe produttiva, sottolinea «la necessità di agire su due diversi livelli, nell’immediato, ponendo ogni sforzo nel ridurre od azzerare le accise sul gasolio agricolo, quale necessità più impellente per il settore, che corre il rischio di vedere azzerata la propria produzione stagionale, così come sui fertilizzanti agricoli, indispensabili per il mantenimento della fertilità dei suoli in coltura intensiva. A livello strategico, invece, proponiamo – scrive – l’estensione del super bonus del 110% alle colture protette, ovvero per la realizzazione di serre fotovoltaiche e sistemi di collettori solari ad accumulo di calore, in grado di immagazzinare il calore derivante dalla radiazione solare per poi cederlo durante le ore notturne».