Rocca Calascio per l‘Abruzzo, Monticchio Bagni per la Basilicata, Geraci per la Calabria, Sanza per la Campania, Campolo per l‘Emilia Romagna e Borgo Castello per il Friuli Venezia Giulia. E ancora, Trevinano per il Lazio, Borgo Castello per la Liguria, Livemmo per la Lombardia, Montalto delle Marche per le Marche. Poi Pietrabbondante per il Molise, Eva per il Piemonte, Accadia per la Puglia, Ulassai per la Sardegna, a Cunziria per la Sicilia e Borgo di Castelnuovo in Avane per la Toscana. Infine, Cesi per l’Umbria, Fontainemore per la Valle d’Aosta, Record Terme per il Veneto, Palermo del Fersina per la Provincia autonoma di Trento e Stelvio per la Provincia autonoma di Bolzano.
Sono i 21 borghi scelti dalle Regioni come progetti pilota per realizzare la misura contenuta nel Pnrr che prevede la rigenerazione dei borghi a rischio abbandono. Fortemente voluto dal ministro della Cultura, Dario Franceschini, il Piano nazionale borghi prevede che a ogni borgo scelto verranno assegnati 20 milioni di euro per la realizzazione del progetto.
«I progetti non riguardano solo il recupero di questi luoghi meravigliosi dell’Italia meno conosciuta, ma anche l’individuazione di una vocazione specifica. Le Regioni hanno messo in atto dei meccanismi virtuosi e hanno scelto per la progettazione complessiva. Credo molto in questo piano- ha detto Franceschini che oggi ha annunciato i sito selezionati- perché chi ha responsabilità amministrative, politiche e di governo deve capire la direzione da prendere e iniziare processi di cambiamento. Le potenzialità della rete e della banda larga renderanno questi borghi luoghi di possibile lavoro, mentre si sono spopolati proprio perché non c’era impiego. È una grande sfida e credo che sia solo l’inizio: se questo meccanismo funzionerà, non ci si fermerà più».