Legambiente Puglia “apprende con soddisfazione” la decisione del Consiglio dei ministri di sbloccare la realizzazione di sei parchi eolici, che assicureranno una potenza pari a 418 megawatt. Quattro di questi si trovano proprio in Puglia nella provincia di Foggia”.
Poi aggiunge: “Condividiamo con interesse la decisione della Regione Puglia di aprire un confronto con l”azienda che ha proposto il progetto del parco eolico offshore nello specchio di acqua tra Santa Cesarea Terme e Santa Maria di Leuca per trovare delle soluzioni condivise-. Da mesi Legambiente Puglia chiede all”azienda e comuni di sedersi allo stesso tavolo per avviare una partecipazione democratica ed un dibattito pubblico da cui far scaturire la scelta condivisa”.
“Dire solo no senza dialogare non porterà mai a niente, anzi non farà altro che far ripetere gli stessi errori commessi in Puglia nel passato, come accaduto con la Tap – continua Ronzullo – La Regione Puglia e i Comuni devono chiedere lo studio di fattibilità che Legambiente, più volte, ha chiesto e giudica ineludibile e preliminare nel confronto con la società proponente. Lo studio concerne scenari diversi, opzioni impiantistiche principali e connesse, siti di insediamento diversi, impatti diretti ed indiretti diversi da sottoporre a studi geognostici, anemometrici, mareometrici e delle correnti marine, sulle interferenze sulla navigazione, e sulla presenza o il transito di specie animali ed infine sull”attraversamento di praterie di posidonia sul coralligeno e sul Sic mare presenti. Anche perché, ricordiamo, che in questa materia Comuni e Regione non hanno nessun potere decisionale o di veto, ma solo consultivo. Per cui, invece di perseverare negli errori del passato con il mancato dialogo, confronto e condivisione, è fondamentale discutere concretamente sulle azioni e progetti tecnicamente”.
Legambiente Puglia chiede infine alla Regione, al presidente Michele Emiliano e all”assessore regionale allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci, di attivare un tavolo permanente sul tema in cui coinvolgere non solo i rappresentanti delle Istituzioni, ma anche e soprattutto il mondo della ricerca e alle associazioni che da sempre lavoro su sul tema energetico e delle rinnovabili e che possono dare un contributo serio e concreto.