“Nei giorni scorsi abbiamo subito l’ennesimo schiaffo alla nostra dignità“, scrivono in una nota le Rsu e le segreterie territoriali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa, Confintesa ed Flp. Sotto accusa la bozza del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che esclude i lavoratori dell’Ispettorato nazionale del lavoro (agenzia del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali) dall’adeguamento dell’indennità di amministrazione, prevista per i dipendenti di tutti i ministeri. Una decisione che crea ulteriori squilibri tra i dipendenti ministeriali.
L’ispettorato nazionale del lavoro nasce come agenzia strumentale del Ministero senza ulteriori oneri per la finanza pubblica. “Ciò ha comportato per i dipendenti l’applicazione del contratto collettivo nazionale comparto ministeri. Applicazione che però è avvenuta a compartimenti stagni. I dipendenti dell’Inl sono infatti rimasti esclusi dall’armonizzazione dell’indennità di amministrazione, che è stata invece riconosciuta ai dipendenti del ministero del Lavoro. Chiediamo con forza al governo di riconoscere l’adeguamento dell’indennità di amministrazione anche ai dipendenti dell’Inl”, dicono i lavoratori.
“Il governo sia conseguente alle decisioni assunte finora: non si possono chiedere al personale dell’Inl ulteriori responsabilità e compiti in materia di vigilanza su salute e sicurezza sul lavoro e contemporaneamente escluderlo dall’adeguamento dell’indennità di amministrazione. Sollecitiamo da anni il superamento del cosiddetto “costo zero”, chiedendo anche l’immissione di risorse umane e finanziarie necessarie al suo pieno funzionamento”, concludono i sindacati.