Non passa inosservata una dichiarazione del direttore di gara di Milan-Spezia, gara di ieri sera finita sugli scudi per via di una decisione non deglutita in casa del diavolo. Marco Serra é il protagonista sportivo (purtroppo in negativo) di giornata. E le vetrine nazionali della pelota si sollevano per fare le pulci e a visionare le radiografie della carriera del fischietto torinese.
Carriera che é passata dal Giovanni Paolo II il 2 dicembre del 2007. Con una delle partite più scoppiettanti e più avvincenti di sempre. Con controrno di 2500 anime che lasciano il segno a chiunque, figuriamoci a chi, come dichiara il designato, non era abituato. Quel 4-4, per chi ha buona memoria, resta ancora vivido e decisamente impresso nel ranking delle emozioni. Bastano i parziali a dare l’idea: 0-2; 3-2; 3-3; 4-3; 4-4. A margine rigori ed espulsioni. Può bastare? Al Sig. Marco Serra si, che dopo un mix di pensieri del momento (ma dove mi hanno mandato?, ma chi me lo ha fatto fare?, perché fra tanti proprio io?) fa decantare l’adrenalina e mette al primo posto il ricordo di una partita immensa. Partita emersa fra le righe dei maggiori newspaper sportivi d’Italia.