Sanzioni amministrative per un totale di circa 42.000 euro con il sequestro di oltre 6 tonnellate di pesce. E’ il bilancio dei controlli della Guardia Costiera di Civitavecchia con l’approssimarsi del periodo delle festività natalizie e con il conseguente incremento della domanda di prodotti ittici, nel corso dell’operazione denominata “Atlantide”, disposta a livello nazionale dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto.
I controlli hanno riguardato diverse attività commerciali di vendita sia all’ingrosso che al dettaglio di prodotti ittici, nonche’ punti di sbarco, pescherecci e pescatori non professionali. I militari hanno riscontrato varie irregolarità, riguardanti la presenza di rilevanti quantitativi di pesce scaduto, la mancanza delle informazioni obbligatorie in materia di tracciabilità ed etichettatura, la pesca di specie ittiche oltre il limite consentito. L’attenzione dei militari della Capitaneria di porto di Civitavecchia si è focalizzata anche sui territori interni di propria giurisdizione, operando controlli nelle provincie di Viterbo e Terni. In particolare, in provincia di Viterbo, presso un centro di trasformazione e commercio all’ingrosso di prodotti ittici nel comune di Montefiascone, il personale della Capitaneria di porto di Civitavecchia ha sequestrato oltre 15.000 confezioni di prodotti ittici vari, per un totale di circa 5 tonnellate, scaduti o con provenienza ignota e, pertanto, non commercializzabili.
Inoltre, individuati 8 pescatori subacquei abusivi di pesca di frodo, provenienti dalla Sicilia e dalla Puglia, fermati e sanzionati sul litorale dei Comuni di Santa Marinella e Tarquinia dopo diverse ore di appostamento. Oltre all’attrezzatura utilizzata, sono stati sequestrati più di 15.000 esemplari di riccio di mare che, ancora vivi e vitali, sono stati rigettati in mare aperto e restituiti quindi al proprio delicato ecosistema.