“Potrebbe avere conseguenze disastrose per il settore agroalimentare la relazione sul Beating Cancer Plan, approvata dal Parlamento europeo e che nelle prossime settimane sara’ al vaglio dell’Assemblea, secondo la quale non esisterebbe un livello sicuro di consumo di alcolici”. Lo dichiara in una nota Confindustria Lecce. “Si tratta di affermazioni pesanti – dice il presidente della Sezione Industrie Alimentari Cesare Spinelli – che speriamo vengano in qualche modo riviste da parte dell’Ue. Siamo sempre stati fautori, anche sulla scorta di studi scientifici ad hoc, del grande valore della dieta mediterranea, che prevede anche un consumo moderato e consapevole di vino, soprattutto quello di qualita’, di cui le produzioni delle aziende salentine costituiscono un’eccellenza, in quanto ricco di antiossidanti naturali, capaci di contrastare l’invecchiamento. Oggi l’Unione Europea, invece, sembra porre l’accento indistintamente sull’abuso di superalcolici o, addirittura, sul cosiddetto ‘binge drinking’, molto in voga nei paesi del Nord Europa, trascurando le tradizioni italiane e le specifiche salutistiche legate al consumo consapevole di vino e birra”.
Il presidente reggente di Confindustria Lecce, Nicola Delle Donne, annuncia che scriverà al ministro per le Politiche agricole Stefano Patuanelli, all’europarlamentare e primo vice-presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale Paolo De Castro e a tutti gli europarlamentari del territorio, “perche’ si attivino – spiega – per la valorizzazione della dieta mediterranea e dei prodotti tipici dell’agroalimentare che ne sono fondamenta, nonche’ per arginare il rischio dell’introduzione di ‘health warnings’ sulle etichette, come accade per il tabacco, o l’eventuale innalzamento di tasse e accise sui prodotti alcolici o limitazioni su attivita’ di promozione e marketing”.