“La criticità più rilevante ravvisata nell’esercizio riguarda la effettiva consistenza di alcuni crediti su cui la Sezione di controllo ha appuntato la propria attenzione fin dal 2018, avendo notato la presenza di partite residuali attive di consistenza rilevante che la Regione ha nel proprio bilancio da anni ma che, da altrettanti anni, non risultano in alcun modo movimentate”. E’ quanto si legge nella relazione della Sezione di controllo della Corte dei conti della Calabria nel giudizio di parificazione del rendiconto della Regione per l’esercizio 2020.
Fra i crediti, spiccano, in particolare, prosegue la relazione, “quelli che la Regione vanta nei confronti dello Stato per la realizzazione delle dighe sul fiume Menta e sui fiumi Esaro e Cameli”. Al riguardo il procuratore regionale Maria Aronica nella sua requisitoria ha evidenziato che “il residuo di 48.587.381,05 è da ritenere insussistente e non puo’ essere mantenuto in bilancio, neanche utilizzando i futuri fondi FSC, come prospettato dalla Regione” dal momento che l’opera non viene piu’ ritenuta finanziabile dalla Regione. A proposito dei Fondi Europei, ha affermato Aronica, “Si deve segnalare che l’emergenza COVID – 19 ha inciso sulla rimodulazione del Programma 2014/2020 al fine potere destinare alcune risorse per fronteggiare la situazione e le sue conseguenze. Si tratta di risorse che dovranno essere utilizzate interamente attraverso un’accurata programmazione e gestione da parte della Regione per contrastare gli effetti della crisi emergenziale e, in una dimensione più ampia, per creare nuove opportunità di crescita e di sviluppo, pertanto di lavoro”.
E sempre a proposito dei fondi Por, nella relazione del consigliere Ida Contino si afferma che “riguardo all’attuazione finanziaria complessiva del POR nell’anno in esame, il valore cumulato degli impegni ha fatto registrare un incremento pari a 171 milioni di euro); il valore cumulato della spesa certificata, invece, ha avuto un incremento di 190 milioni di euro. In linea generale, dunque – ha aggiunto – si puo’ affermare che la gestione finanziaria del POR nell’annualita’ 2020 è stata più performante rispetto al 2019. Ciò nonostante, lo stato di attuazione del Programma in esame, se lo si confronta con i Programmi delle altre ‘Regioni meno sviluppate’ in Italia, e cioe’ le regioni che presentano un Pil inferiore al 75% ( Basilicata, Campania, Puglia e Sicilia) e’ quello che mostra le percentuali di avanzamento piu’ basse sia in termini di impegno che in termini di pagamento; e, infatti, gli impegni corrispondono al 53,55% sul programmato e i pagamenti al 33,48%. In tale gruppo di confronto, la Calabria, come per l’annualita’ precedente, presenta le performance peggiori seppure con un livello di attuazione di poco inferiore alla Sicilia”.